lunedì 12 ottobre 2009

Project management e Controllo di gestione: l'esperienza di un manager della OTO MELARA



    RISPOSTA 1
    A mio avviso una premessa essenziale riguarda cosa s’intende per “Project Management”. 
    Il “Project Management” lo si deve intendere come "una combinazione di uomini, risorse e fattori organizzativi, riuniti temporaneamente, per raggiungere obiettivi unici, definiti e con vincoli di tempo, costo, qualità e risorse limitate". 
    Lavorare per progetti oggi giorno, significa quindi pianificare, organizzare e gestire risorse differenti in attività finalizzate al raggiungimento di un obiettivo predefinito. In altre parole si tratta di Governare tutte le risorse presenti in Azienda “efficentando” l’intero sistema produttivo. Un’azienda che oggi giorno adotta il Project Management come metodologia di produzione è fondamentale che costituisca gruppi di lavoro interfunzionali, i cui componenti provengono da funzioni e spesso anche da livelli gerarchici, differenti. 
    Di frequente il progetto prescinde dalle normali attività aziendali e solo alcune figure possono essere dedicate esclusivamente alla sua realizzazione; tra queste appunto il Project Manager. Il Project Manager ha dunque la responsabilità del raggiungimento dell'obiettivo del progetto, con tempi e costi conformi a quanto concordato con la Direzione Aziendale. 
    Al Project Manager sono quindi richieste competenze tecniche, peculiari al settore in cui si colloca il progetto, competenze gestionali, utilizzando correntemente gli strumenti ed i metodi del Project Management, e competenze relazionali, per motivare le persone coinvolte. In questo contesto si colloca la Funzione aziendale Controllo di Gestione, intesa come funzione volta a guidare la gestione verso il cambiamento e di conseguenza degli obiettivi stabiliti in sede di pianificazione operativa, rilevando, attraverso la misurazione di appositi indicatori, lo scostamento tra obiettivi pianificati e risultati conseguiti e informando di tali scostamenti gli organi responsabili, affinché possano decidere e attuare le opportune azioni correttive. 


    Questo legame esistente tra Project Manager (PM)e Controller è fondamentale. Solo in tal modo si riesce a presidiare costantemente tutti gli avanzamenti fisici che le attività svolgono ed a correlarle con gli avanzamenti economici. Il PM ed il Controller, devono quindi scambiarsi costantemente informazioni, feedback, in particolare esaltando le criticità che possono giungere all’interno di un progetto ovvero dichiarando, nel caso in cui si verifichino eventuali risparmi di costo ed eventuali efficienze produttive.




    RISPOSTA:
    Introdotto in un primo tempo nelle imprese, ora si sta estendendo anche alle pubbliche amministrazioni, dove, secondo la filosofia del new public management, sta sostituendo i tradizionali controlli formali di legalità. Il Controllo di Gestione non è dunque una “funzione aziendale inquisitoria”, bensì rappresenta un “termometro” che con appositi indicatori indici e metodologie, cerca di capire quali sono le dinamiche che potrebbero impattare in un dato momento sulla realtà aziendale di riferimento. E’ una funzione che è non sempre, in grado d’avere una visione a 360 gradi di un Programma / Progetto. In tal senso emerge la figura del Project Manager. 


    Tale figura trasversale a molteplici funzioni aziendali - basti pensare al Controllo di Gestione, Gestione Contratti, Pianificazione, - ha l’esatta percezione dell’andamento della gestione della Commessa, ed è in grado di capire quelle che potrebbero essere le criticità a cui va incontro una progetto. L’obiettivo essenziale del Project Manager è dunque quello di assicurare il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità concordati e soprattutto il raggiungimento della soddisfazione del committente. Capacità essenziale che deve dunque avere un bravo project manager è quella di esser abile a interpretare gli obiettivi reali del progetto dal suo inizio sino alla fine, assicurandosi che la visione del committente venga realizzata secondo le sue aspettative.

    • Secondo Lei, qual è il valore aggiunto che la figura del project manager apporta alla sua azienda?

    RISPOSTA:
    Indubbiamente il ruolo del Project Manager (PM) sta assumendo sempre più importanza e nel management aziendale e all’interno della stessa struttura organizzativa sia italiane che all’estero. E’ una figura trasversale all’interno della stessa struttura organizzativa; s’interfaccia con i Responsabili della produzione, con i reparti di ricerca e sviluppo R&S (per capire quali possono essere ad esempio eventuali problematiche inerenti la produzione ovvero lo sviluppo del prodotto) ed i Reparti Amministrativi (per avere evidenza dell’andamento sotto l’aspetto economico e gestionale).


    Una figura quale quella del PM è sicuramente rilevante specie nelle aziende di produzione con commesse di durata medio / lunga. Il valore aggiunto che una tale figura può apportare deriva dal fatto che presidia costantemente l’intero processo di produzione, cercando di rendere efficacie ed efficiente l’intero avanzamento di programma ed avendo costantemente una visione completa del progetto. Attenzione particolare inoltre, va posta sull’avanzamento continuo delle attività. Nel far riferimento all’avanzamento delle attività si è soliti correlare nelle tecniche più raffinate di project management, sia l’avanzamento di tipo fisico delle attività sia l’avanzamento di tipo economico. Ulteriore valore aggiunto che apporta il PM all’interno della gestione di progetti “complessi”, deriva dal profonda conoscenza di un fattore fondamentale; quello che più comunemente L. Von Bertalanffy teorico della teoria dei sistemi definiva il “Sistema Azienda”. Il PM infatti conosce le esigenze sia del Cliente, sia quelle dei Fornitori, sia quelle della propria Azienda. Pertanto un valido PM è colui il quale riesce a massimizzare il mix di questi fattori.



    • Lei lavora in una grande realtà industriale italiana. Ritiene che l'introduzione del project      manager nella piccola e media impresa italiana possa portare dei benefici? 
    RISPOSTA:
    Occorre tener presente che le prime esperienze di utilizzazione degli strumenti e delle tecniche di Project Management sono state avviate e condotte da organizzazione che tra i loro obiettivi avevano quelle di portare a termine iniziative progettuali complesse, di durata medio lunga e con potenziali alti rischi nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, sia nelle aree tecniche che nelle aree organizzative e gestionali. Il positivo rapporto tra costi e benefici di queste esperienze ha consentito in questi ultimi anni una rapida diffusione del Project Management in molte realtà industriali e sempre con maggior frequenza, anche la piccola e media impresa decide di adottare modelli organizzativi specifici e di utilizzare tali metodologie. Malgrado le iniziali complessità organizzative che abitualmente si manifestano ed i problemi umani che vi sono collegati,una serie di elementi, il cui peso è evidentemente rilevante ci inducono a preferire, l’approccio al Project Management rispetto ad altri. 


    Queste ragioni derivano da una serie di fattori così riassumibili:
    ·     Le organizzazioni aziendali si trovano sempre più dinanzi a progetti altamente complessi (anche con il coinvolgimento di molteplici funzioni aziendali contemporaneamente) che necessitano di tecniche organizzative sempre più integrate verticalmente ed orizzontalmente;
    ·     La dimensione e lo scopo di molti progetti richiedono lo sviluppo di sistemi manageriali diversi per pianificare e controllarne l’andamento, lo sviluppo nel tempo e le risorse economiche indispensabili;
    ·     I capitali impiegati per un progetto prima che il risultato finale venga utilizzato tendono a crescere;
    ·     Man mano che aumenta la tecnologia, l’impegno di tempo e risorse tende a diventare sempre più rigido.
    Inoltre le organizzazioni aziendali tendono sempre più a soddisfare altri tre elementi fondamentali in particolare:
    “La Soddisfazione dei propri Clienti”
    Intesa come la capacità da parte dell’Azienda di fornire prodotti in linea con le “Attese”dei clienti ovvero come la capacità di rispettare gli impegni assunti a livello contrattuale con i singoli clienti.
    “La Soddisfazione dell’Azienda”
    Intesa coma la capacità dell’azienda di raggiungere determinati obiettivi, sia come la capacità dell’azienda di migliorare sistematicamente la propria immagine sul mercato.
    “La Soddisfazione del Personale”
    Intesa come la soddisfazione dell’intera organizzazione aziendale in grado realmente di far percepire gratificazione ad ogni singolo dipendente ad esempio (ruoli definiti, responsabilità chiavi, lavoro di team).


    In conclusione, l’importanza e soprattutto l’efficacia dell’introduzione di un Project Manager nel sistema di un’azienda, sia essa grande o medio – piccola, può variare notevolmente. Di sicuro le motivazioni e i benefici che ne possono scaturire, sono molteplici e possono impattare in modo trasversale sull’intero sistema aziendale.


    2 commenti:

    1. il project manager rappresenta lo sguardo sul futuro micro e macro-aziendale.Per questo deve sapere e sentire dove portare l'azienda con la collaborazione del cd "cliente interno"cioe' dei suoi collaboratori.Che a questo punto diventeranno con lui,e grazie alle visioni motivanti,dei"visionari",vale adire persone capaci di disegnare il futuro a medio e lungo termine.Visionari?niente paura!senza design di futuro,non c'e' squadra,non c'e' motivazione e i conti non tornano
      alessandra lancellotti
      executive and search manager consultant

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    2. anche questa azienda virtuale fatta da bic master e' come una grande squadra visionaria

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